La magia della musica jazz



Ascoltava una musica jazz e come sempre, quando queste note le entravano nel cervello, si trasformavano nel volto del suo migliore amico, che in altri tempi era stato anche il suo amante. 

L’Altra Parte che aveva cosi tanto faticato a trovare, cercandola nello sguardo di sconosciuti o semplici amici distanti, ora sapeva bene essere quell’uomo che profumava di tabacco e vento del Sud. Aveva versato fiumi di lacrime e non era ancora sicura che le avesse finite del tutto, ma c’era anche altro nel suo cuore : speranza. Sapeva di essere sulla strada giusta per guarire, per trasformare quell’amore in qualcosa di più puro, profondo e soprattutto duraturo. 

Non sapeva ancora cosa sarebbe successo, perché entrambi si trovavano sul territorio conosciuto, sulla stessa terra e con lo stesso orario, almeno fino ai prossimi giorni. Dopo, tutto sarebbe tornato quasi alla normalità. 
Quasi. 

Perché era uno di quei sentimenti che non dimentichi cosi facilmente, anche se accanto a te hai la persona che forse ti ama di più al mondo. Anche lui era un’Altra Parte di lei, lo aveva capito. Si era insinuato nel suo cuore lentamente, col tempo. Niente amore a prima vista, niente batticuore disperatissimo, ma piccoli passi, carezze e sguardi. 

Entrambi gli uomini della sua vita le avevano toccato le corde più profonde dell’anima : uno illuminando quei luoghi che sembravano chiusi per sempre, l’altro portando una ventata di aria calda e sensuale nella sua vita. Li amava entrambi, con sfumature diverse, come era giusto che fosse, come aveva imparato ad accettare, dopo la promessa di non piangere, non perderci il sonno. Per quanto fosse sempre stata un’abile bugiarda, quando si trattava di loro due, non sapeva mentire, neanche provandoci. Uno le leggeva la mente, l’altro negli occhi. 


Quella voragine nel petto, che teneva ben stretta per paura di sanguinare, stava finalmente iniziando a guarire. Lei si domandava ancora cosa sarebbe successo, quando tutti loro sarebbero tornati alla vita di tutti i giorni, e sul fondo della sua testa aleggiava un’aria di paura, incertezza e terribile gelosia. Ma la speranza aveva iniziato a bruciare più forte di ogni altra paura, e forse prima o poi l’avrebbe consumata del tutto. La paura stava li, ad osservarla, ogni tanto prendeva il sopravvento e lei glielo lasciava fare, ma si era riproposta di tornare ad essere pilota della sua vita e non più semplice passeggera.

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