Riflessioni e misticismo

 (ciao, se sei qui vuol dire che ti ho invitato in uno dei miei luoghi segreti, quindi ti prego di essere rispettoso e non avere preconcetti. Ho deciso di condividere una riflessione, avvicinati in punta di piedi. Lascia andare fretta, voglia di rispondere a tutti i costi o altre idee. Rilassati e goditi il viaggio)


Del mio lavoro e di altre chiacchiere

Abbiamo l’abitudine di cercare lontano, molto lontano da noi, cose e conoscenze che in realtà sono racchiuse da sempre in noi stessi. Ogni volta che vado a casa dei miei genitori, cerco un nuovo libro sulle piante. Non ci sarebbe niente di male, se leggessi (per intero) quello che mi sono già portata la volta prima. Eppure ricado sempre nello stesso “errore”. Quando mi trovo davanti a quella libreria a parete, dove anche i libri più nuovi sembrano velati da un alone di misticismo, saggezza e segreti del tempo, rimango talmente incantata che mi risveglio solo “dopo”, quando la pila dei libri da leggere mi ricorda che sono vagamente in arretrato. Ma quella libreria fa anche un'altra magia

Mi ricorda perché amo cosi tanto le storie, quelle raccontate nei libri e quelle che ogni persona nasconde dentro se stessa. Quelle che ci diciamo ogni giorno allo specchio e quelle che il nostro cuore urla cosi disperatamente, che il corpo a volte si paralizza a solo sentire quel suono. Credo che i disturbi psicosomatici siano proprio questo : un urlo disperato ed inascoltato del nostro cuore, che diventa astio, malignità, depressione, buco profondo da cui si fa fatica ad uscire da soli.

Dovremmo approcciarci alle nostre storie personali, con la stessa delicatezza con cui ci avviciniamo ai vecchi libri impolverati (o almeno cosi faccio io), con la curiosità di vedere cosa si cela nascosto dietro ogni pagina. Anche se quel libro pensiamo di conoscerlo già, può sempre aprirsi ad una chiave di lettura diversa, può sempre offrirci una riflessione che prima non eravamo ancora pronti ad ascoltare. 

Tu puoi sempre raccontare una storia diversa, ma fai attenzione alla narrazione che fai del presente e del passato: diventano le fondamenta con cui costruisci il futuro. Soprattutto, non credere mai davvero a tutto quello che ti dici, specialmente se non hai prove che possano mostrare il contrario, un po’ come nella scienza. 

Cosa ha a che fare tutto questo con la nostra cattiva abitudine di cercare le risposte molto lontano da noi? Che forse troppo spesso ci lasciamo catturare dalla magia di un libro, dal calore di un tramonto visto solo in foto, dalle promesse di un’altra terra, dimenticandoci che quella magia l’abbiano dentro al cuore e possiamo attingere ogni volta che vogliamo.




Commenti

Post più popolari