L'ultimo passo

Per gentile concessione di una carissimo amico, Livio Arcidiacono, pubblico un post che rappresenta il punto di vista del promesso sposo di Desdemona e l'epilogo della loro storia.
http://www.youtube.com/watch?v=6lbAok5tN_o

"L'ultimo passo.
Quando si comincia a vivere, si comincia sempre a pensare alla propria morte.
E' inevitabile; è come un filo, una strada, come se dovendola percorrere in fondo ci si guardi sempre intorno, ma sopratutto si guardi a dove si sta andando. Se non scruti l'orizzonte forse non saprai mai dove arriverai.

Io non l'avevo mai fatto prima.
Il mio Lanista mi aveva avvisato: “Non pensare mai alla morte, Rodrigo. Altrimenti lei ti coglierà quando meno te l'aspetti, nel duello, guardandoti fisso negli occhi e paralizzandoti. Puoi dire solo una cosa al dio della Morte: non oggi”.

Ho urlato ogni secondo della mia vita il mio disprezzo alla morte, nei brevi istanti in cui il cozzare di una lama rimbombava nelle mie orecchie, quando il sibilo delle frecce feriva i miei sensi, quando le ferite venivano ricucite ancora sanguinanti e vive sulla mia pelle.
L'avevo disprezzata, offrendola a piene mani ad altre vite, mietendo in suo nome i numerosi raccolti
di quanti si erano posti sul mio sentiero di vendetta, facendo sbocciare fiori cremisi al passare della mia Cariddi. (Ndr, la spada di Rodrigo, l'altra è Scilla che era del suo Lanista)

Ma ho scelto io come porre la parola “Fine” a tutto questo.
Credevo che sarei morto per vendetta, invece sono morto per amore.
E' un pensiero, una frazione di secondo; la decisione della tua vita, scegliere se continuare a vivere o morire. Noi duellanti la prendiamo ogni istante della nostra vita, quando incrociamo le lame con qualcuno, ed ogni decisione va presa in pochissimi istanti.

Anche questa volta si è tratta di un istante. Un lunghissimo, intenso, denso istante.

Certo mi sono sentito vigliacco a voltare così le spalle alla mia vendetta, mi sono sentito vuoto al pensiero di dover lasciare tutto quello per cui avevo vissuto. Ma la verità è che non mi ero mai concesso all'oblio perché la morte non mi aveva mai offerto nulla, mentre la via mi offriva la Vendetta. Ma adesso la vita mi offriva la solitudine mentre la morte mi offriva...lei.

Avrei detto addio a Greta e ad Ener, certo; addio alla mia spada, all'istante adrenalinico del duello. Ma avrei vissuto un eternità con lei. In vita, non avrei rinunciato ad un solo secondo in sua presenza, figuriamoci se mi avessero offerto...l'eternità. Non avevo avuto un solo pensiero di rimpianto; presto sarei stato con lei per sempre, e forse avrei anche rivisto il mio Lanista o Nemesh.

Non capita ogni giorno di poter decidere come si muore.
Io avevo scelto di andarmene così, come avevo vissuto ogni secondo della mia vita: come una sfida, come una scelta, in un istante.
Ma stavolta l'avevo fatto per amore"


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