La vita di Desdemona ( 3 parte)


"Cinque anni dopo arrivò in capitale un giovane mercante di Kena: Artorisu Kerker. Era alto, con i capelli chiari e gli occhi color nocciola; nonostante cercassi di nascondere a me stessa che non mi era indifferente, alla fine mi invaghi di lui. Quando la tua migliore amica ti dice di aver trovato l'uomo della sua vita che le ha chiesto di sposarlo, tutto quello che puoi aver provato per lui scompare.

 Cosi successe anche a me: non ero innamorata, no, dopo aver rivisto i miei sentimenti per Victor non mi ero più innamorata di nessuno.
E meno che mai mi sarei potuta innamorare di un uomo di Kena; non perchè fosse dell'altro regno, ma Artorius non era il mio tipo: era un bravo combattente, ma amava vantarsi dei suoi successi e metteva al primo posto se stesso piuttosto che la famiglia. Ma quando si è giovani queste cose non sono interessanti, conta l'aspetto e la ricchezza. Quella conto anche dopo in realtà.
Erinda e Artorius si sposarono dopo 6 mesi e tutto sembrava andare per il meglio: la mia amica era felice, un uomo di kena poteva rappresentare un temporanea tregua nella guerra, ed un loro erede sarebbe stato il connubbio perfetto. Ma quando le cose appaiono troppo perfette, si deve sempre temere il peggio.

Neanche 2 mesi dopo il matrimonio, venni a scoprire che Artorius tradiva la mia amica: prima erano solo parole dolci con la locandiera, poi baci ed infine ci era andato a letto. Quel porco, spero che bruci all'inferno. Oltre a tradirla aveva anche iniziato a bere e lo scoprì più volte a mettere le mani addosso ad Erinda.

Una sera, quella tragica sera, avevo uno strano presentimento e non vedendo la mia amica alla messa del vespro, andai a trovarla: ciò che vidi fu orribile. 

Lei era riversa a terra, con la faccia gonfia, lividi sulle braccia ed una pozza di sangue all'altezza del basso ventre. Prima di spirare mi chiese se il bambino era ancora vivo e si toccò la pancia: non ci volevano certo le mie conoscenze da cerusico per capire che non c'era nulla da fare. Ne per il piccolo, ne per lei.

Con la rabbia nel cuore, dopo aver dato l'ultimo saluto ad Erinda, ed averla portata al tempio, corsi alla taverna trovando Artorius con la locandiera. Era ubriaco fradicio, e quando mi vide provò a colpirmi, dopo avermi insultato. Io gli diedi un pugno in faccia e lo spinsi a terra, lui ricambiò il colpo e un altro, ed un altro ancora. Cercai di difendermi ma quel bastardo era troppo forte; prima di svenire lo maledì con tutta la forza del mio odio, perché l'Abisso lo facesse soffrire come aveva fatto soffrire Erinda ed il bambino.

Non so bene come accadde dopo, perché mi svegliai a casa, con Victor e Ludwig che mi guardavano e mi informarono che Artorius era morto.

Qualche mese dopo, decisi di partire con una piccola delegazione dei Von Cerberus che stava lasciando Sallar per seguire le evoluzioni della guerra da vicino e l'avanzare delle truppe del Nord."

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