Ispirazione
Oggi dopo tanto tempo sono tornara a scrivere e ho pensato che questo spazio potesse ospitare i pensieri che hanno preso forma, in maniera tanto repentina quando violenta. Avevo anche bisogno di non pensare troppo alla punteggiatura, alla Seo a tutte le regole. Che in effetti non mi sono mai piaciute. E' un pezzo un pò intimo del mio mondo, quello che sparavo durasse un pò di più, ma la campagna GRV "Dark Age" è finita prima che potessi rendere la storia più avvincente. Questo è solo un frammento di un racconto che forse un giorno scriverò, ma ora mi andava solo condividere col mondo ciò che provato
Come al solito, suggerisco un accompagnamento musicale adatto
Come al solito, suggerisco un accompagnamento musicale adatto
“Allora è davvero la fine?”
Pensò forse un po’ troppo ad
alta voce Scarlett, mentre teneva per mano il piccolo Gabriel. La carovana
hilliana era quasi arrivata al porto di Vitulia da cui si sarebbero imbarcati
per lasciare una volta per tutte quelle terre, direzione come sempre Hillis. La
donna si guardò in torno : Gora era poco più in là occupato in una fitta
conversazione con Walmont. Voleva parlare ancora una volta con lui ma sapeva
che non c’era poi molto altro da dire : nei giorni precedenti alla partenza
avevano passato ore a discutere su ciò che fosse giusto fare. Andare via o
restare a Vitulia. Scarlett cambiava idea molto spesso e per questo Gora non la
prendeva troppo sul serio , pensava che fosse solo un momento di smarrimento
della moglie, legato a gli eventi che avevano portato quasi alla fine del
mondo. Erano sopravvissuti ancora una volta, ma qualcosa di molto più
pericoloso della morte si era insinuato nei pensieri di tutti coloro che
avevano assistito all’apparizione di Anoquet.
Quella terribile notte Scarlett
aveva confidato tutti i suoi dubbi e le sue paure al marito, ogni cosa che
avesse assillato i suoi pensieri negli ultimi 12 mesi. Sembrava fosse passato
molto più tempo poiché i mesi a Vitulia erano stati incredibilmente intesi.
Lei aveva finito per
parlargli della sua voglia di tornare a Drena, nonostante si sentisse accolta
da gli hilliani, delle sue paure quando lui non le era accanto e dei suoi
pensieri che avevano finito col indugiare sul giovane Petronio.
Rinaldo non
aveva mai risposto alle sue lettere, ma Scarlett sapeva che le aveva lette e
comprese, ben oltre ciò che era stato scritto con l’inchiostro. Aveva pensato
molto a lui, anche dopo aver confessato a Gora ciò che era successo; anche se
si era ripromessa di non farlo, perché la cosa giusta da fare era tenere unita
la sua famiglia. Gabriel adorava suo padre e tutti coloro che lo avevano
cresciuto. Rincorrere un sogno, che forse si sarebbe tramutato in una Chimera,
non sarebbe stata la scelta migliore. Infondo Scarlett non era mai stata una
sciocca, anche negli anni in cui aveva affrontato gli orrori della guerra solo
per stare accanto a Victor Pendragon.
Lo aveva amato con tutta se stessa, ed
era sicura che non avrebbe mai amato nessuno nello stesso modo. Gora , in una
promessa silenziosa, aveva accettato tutto questo e per questo Scarlett non
poteva più chiedere al marito altri sacrifici.
Era giusto partire, non verso Drena, come aveva detto mesi
fa a Wengorn ma verso Hillis.
Voleva conoscere la famiglia di Gora e provare ad
essere felice accanto a quel giovane, ormai uomo, che le aveva offerto un
sorriso ed un po’ di conforto durante la guerra. Aveva scelto di dargli una
possibilità, aveva anche creduto di essersi innamorata, ma era bastato che Gora
si allontanasse di qualche passo da lei, per istillare nuovamente il dubbio
nella sua mente. Gli anni successivi alla nascita di Gabriel erano stati
felici, così aveva creduto. Non voleva mostrare i suoi veri sentimenti o pensieri,
così li aveva chiusi in un angolo recondito della sua mente, dimenticandoli.
Vitulia li aveva
fatti riemergere nuovamente e Scarlett aveva percepito fin da subito questo
senso di inquietudine, che la teneva sveglia la notte, di cui però nessuno
doveva mai accorgersi. Era fatta così. Forse avrebbe potuto parlarne subito con
Gora, ma lui era stato assente anche quando in realtà di trovava a pochi passi
da lei. Non voleva fargliene una colpa. Era un soldato e lei lo aveva scelto,
come Pendragon prima di lui. Sapeva a cosa sarebbe andata incontro e credeva di
essere preparata. Ma quando per la prima volta aveva incrociato lo sguardo di
Rinaldo Petronio, aveva visto nei suoi occhi qualcosa di particolare : una luce
di spensieratezza, forse data dalla giovane età, o forse perché per la prima
volta aveva incontrato qualcuno totalmente estraneo alla guerra. Anche lui
aveva i suoi difetti naturalmente : l’arroganza prima di tutto e quell’aria di
sufficienza con cui si approcciava ai problemi del mondo. Scarlett sapeva che
nascondeva anche altro, lo aveva capito subito ma non aveva mai colto del tutto
cosa fosse.
La carovana era ormai prossima alla banchina ed alcuni
hilliani stavano già montando la passerella per accedere alla nave. Scarlett
aiutò a caricare alcune provviste, sistemare i propri bagagli e quelli delle altre
donne. Gora le chiese se era tutto apposto, prendendola un po’ in disparte.
“Si, sta tranquillo”. Entrambi sapevano che era una bugia ma nessuno dei due
sapeva a cosa li avrebbe portati di li a poco. Scarlett guardò la nave , tutto
era ormai pronto per la partenza : le vele erano state spiegate, le provviste
sistemate nella stiva ed il pedaggio pagato. La donna sospirò, girandosi a
guardare la strada alle loro spalle. Non che si aspettasse di vedere spuntare
Rinaldo da chissà dove, ma una lieve malinconia le riempi il cuore e le arrossò
gli occhi. “Allora è davvero la fine”, ripete questa volta nella sua
mente.
Si avvicinò a Gora e prima che lui potesse dire qualsiasi
cosa lo baciò. Non aveva mai fatto un gesto cosi plateale davanti a nessuno
degli hilliani : non amava tali manifestazioni di affetto, ma sapeva che quella
sarebbe stata la sua ultima occasione. Quando i due si allontanarono, il volto
di Gora cambiò espressione, gli occhi si aprirono maggiormente e le labbra si
serrarono come a non voler far uscire un urlo che era lentamente risalito lungo
la sua gola.
“Ho dimenticato una cosa sulla banchina, scendo un attimo a
prenderla”.
Le loro dita
scivolarono le une sulle altre, lentamente, come a voler prolungare quel
contatto che sapevano sarebbe stato l’ultimo. Scarlett si sforzò di sorridere,
ma appena voltò la testa una lacrima le scese lungo il viso ; quando mise un
piede oltre la passerella, nuovamente sulla terra ferma strinse la mano di
Gabriel e dopo un lungo sospirò, iniziò a camminare lentamente lungo la strada
“Dove andiamo mamma?”
“Torniamo a casa.”
“E mio padre?”
“Anche lui sta tornando a casa”
“Torniamo a casa.”
“E mio padre?”
“Anche lui sta tornando a casa”
“Mamma ma stai piangendo?”
“Si , ma ora continua a camminare . E non voltarti per favore”
“Si , ma ora continua a camminare . E non voltarti per favore”
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