Influenza
Sono giorni che scivolano via eguali,
come tratti in un foglio, ma senza alcune logica.
Mi alzo, respiro quando ci riesco, mangio per quel che posso e torno ad essere un fantasma, il riflesso nello specchio non sa chi sono io .
Mi alzo, respiro quando ci riesco, mangio per quel che posso e torno ad essere un fantasma, il riflesso nello specchio non sa chi sono io .
Mi guardo,
storco il naso, i pantaloni troppo larghi, gli zigomi sporgenti e le
ossa del busto appuntite .
Sto regalando ora preziose all'oblio, che
avido come una cane famelico, non me le resisterà, tranne forse che
per una pallida traccia, un ricordo fioco di quando penserò a me
come lo spettro. Io che volevo essere bella e magra, ora sono magra e
basta.
Negli occhi si è spento il riflesso della vitalità, i sapori
del cibo sono stati cancellati come da un colpo di spugna e niente mi
da soddisfazione, tranne un piccolo bicchiere di succo.
Lo assaporo,
per un attimo tutto sembra normale, dolce, ma scivola via
nell'istante in cui le papille tornano ad essere vuote, spente.
Immagino cosa mangerò quando sarò guarita, ma non so ne avrò mai
la forza.
Quello che vorrei? Poter dormire, una notte intera, senza
interruzioni, senza corse al bagno o macchie, cullata dalla voce del
vento e amata dal chiarore della luna. Quella luna scavata che ormai
sono diventata
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