La taverna del Durgan Meridionale
Con
la testa che le girava e le gambe molli, Desdemona avanzava verso
l'accampamento cercando di mantenere il passo del cugino, di certo
più fermo del suo.
Teneva
ben salda la spada e cercava di fare la massima attenzione ad ogni
passo, anche se era stata più volte tentata di sfilarsi quelle
scarpette da cortigiana che aveva deciso di mettersi.E la pioggia non
aiutava di certo. Era stata una pessima idea vestirsi in quel modo,
ma lo aveva promesso a Fredrik prima di morire e voleva mantenere la
parola data. Anche se si era sentita profondamente ridicola. Fiocchi,
merletti, scarpine da ballo non erano vestiti che facevano per lei.
Un
sorriso però ne increspò le labbra: era riuscita a
battere Rodrigo, l'affascinante spadaccino di Kena, anche conciata da
cortigiana. Infondo lui l'aveva sfidata nel suo campo, quando le
aveva detto che non sapeva impugnare una spada .
Doveva
ammetterlo però: lui sapeva il fatto suo, e come maestro di
spada ci sapeva proprio fare; anche se nessuno sarebbe mai stato allo
stesso livello di Victor. Lui era il migliore.
Tuttavia
non riusciva a levarsi gli occhi chiari di Rodrigo dalla testa. La
ragazza attribuì la colpa di tutto al vino e si maledì
per aver bevuto cosi tanto.
Cos'altro poteva essere sennò ? Desdemona non volle neanche pensarci e scaccio dalla testa quel ridicolo pensiero. Giocherellò con il pezzo di stendardo che aveva strappato poco prima di lasciare la locanda: lo averebbe usato per farne delle bende.
“Le donne sono come le spade, devi saperle trattare bene e ti difenderanno...” quella frase le venne in mente all'improvviso, poi ripensò ancora al volto di Rodrigo e allo sguardo che le aveva rimandato quando Wengor stava per attaccarla. Si era preoccupato per lei.
Cos'altro poteva essere sennò ? Desdemona non volle neanche pensarci e scaccio dalla testa quel ridicolo pensiero. Giocherellò con il pezzo di stendardo che aveva strappato poco prima di lasciare la locanda: lo averebbe usato per farne delle bende.
“Le donne sono come le spade, devi saperle trattare bene e ti difenderanno...” quella frase le venne in mente all'improvviso, poi ripensò ancora al volto di Rodrigo e allo sguardo che le aveva rimandato quando Wengor stava per attaccarla. Si era preoccupato per lei.
Cosa
si aspettava ? Che bastasse dividere la panca alla locanda, prestare
i soldi a Marcus o aiutarla in battaglia per assicurare a lui un
posto nel suo letto? Poteva scordarselo. Avrebbe avuto la
stessa risposta che dava a tutti coloro che ci avevano provato: non
era interessata.
Era
solo una sensazione, ma credeva che Rodrigo non cercasse di
intrufolarsi nel suo letto.
Aveva
conosciuto tanti viandanti che aveva facilmete circuito, ma Rodrigo
sembrava diverso...non aveva cercato di convincerla a lasciare il
campo di battaglia per dedicarsi ad una più tranquilla vita in
casa tra marmocchi e focolare da rassettare, né di vestirsi
sempre in quel ridicolo modo da dama in cerca di marito, e sopratutto
non l'aveva riempita di stupide lusinghe da bardo in amore.
Scosse
la testa a quel pensiero; non riuscì a capire il perché ma quell'uomo la affascinava molto. Mentre cercava di distrarsi da
quei pensieri da contadina vergine, vide che il cugino aveva
acellerato il passo, e si stranì nel vedere tutta la strada
che avevano già percorso e di come la pioggia fosse fatta più
fitta.
Si iniziava a scorgere la luce del falò che bruciava al
centro del campo dove i Von Cerberus avevano deciso di accamparsi
“Oh
Abisso, fa che Victor non si arrabbi troppo quando mi scoprirà
qui! Che capisca come mi sentivo e che non smetta di parlarmi per
questo mio stupido colpo di testa!”. Desdemona deglutì piano
della saliva, sollevando il cappuccio della gorgiera sulla testa e si
fermò un attimo per sfilarsi le scarpe. Avrebbe fatto meno
rumore.
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