Notte senza sonno
Un
urlo nella notte. La piccola solleva la lama ancora insanguinata
verso il cielo notturno. La guarda, osserva la propria immagine
riflessa; quegli occhi all’apparenza innocenti, ma cosi letali.
Un’umanità
che sta lentamente lasciando il posto alla bestia. Una
passione che divampa, e possiede senza possibilità di scampo.
Perché lei brama quelle mani, quegli occhi, le sue labbra
sulla sua pelle, quei canini affilati percorrerle il collo.
Brividi la attraversano e
pensa a quel giocattolo, ormai rotto che giace fuori dalla sua
camera. Le
toccherà pulire e la Signora non sarà contenta.
Potrebbe sgridarla.
Potrebbe urlare. No, non questa notte…anche
lei ha avuto quello che voleva.
Per
un momento, un lunghissimo momento ha visto quegli occhi, che anche
la piccola sta imparando ad amare, anche se in modo diverso da
Castalia. E
Asia li ama entrambi. No, li desidera, li brama. Vuole ancora essere
schiava e signora di quella notte infinita.
Ora
dovrà cercarsi un nuovo compagno di letto. Ma
lei non ne vuole un altro qualsiasi, no, vuole ancora quel veleno,
quel dolore lancinante che l’ha pervasa.
Urla, urla ancora la ragazzina, ma non è dolore ma piacere,
che si espande fino alle viscere delle sua anima distorta, rotta come
lo specchio da cui ha preso il nome.
Lo
cerca. Lo vuole, ma lui non c’è. Nessuno dei due c’è.
È sola. Di nuovo.
E
lacrime si uniscono al sangue, rigando il suo volto, nel fare colare
il trucco. Nessuno la vedrà cosi.
Nessuno
deve
vederla
Cosi
rompe lo specchio, rompe tutti gli specchi. Altro sangue, altro
dolore. Ora si sente meglio, il suo desiderio per oggi è
placato. Per questa notte, che ormai volge al termine, notte a cui ne
seguirà un’altra uguale…sempre uguale nella sua eternità
vuota.
Come
una bambola prima usata e poi buttata via brutalmente, fatta a
pezzi e solo dopo,
quando l’acqua aveva scavato il ruscello, ricomposta. Da
lui. Da
loro.
Dal Cielo e
dal Veleno, ed
entrambi bramava di possedere.
“Buona
notte, buona notte, buona notte…” una cantilena perpetua, mentre
Castalia accarezzava i capelli di Lia, e Asia stringeva al suo petto
le due creature ferite.
“Sarà
tuo bambina, sarà tuo…ora però lasciati andare…il
suo tormento per questa notte non potrà più toccarti!
Anche per loro si avvicina l’alba!”
Ancora
un taglio, un altro squarcio nell'anima prima del risposo
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